Il prossimo 31 dicembre a Lecce finirà un’era. Quella del trasporto pubblico targato SGM.
A fine 2020 infatti, dopo diciotto anni, il contratto tra il comune e la società partecipata andrà in scadenza e, insieme ad SGM, andrà in soffitta un intero sistema di gestione del trasporto pubblico. Un trasporto pubblico destinato a cambiare pelle, con una nuova governance ed una nuova organizzazione in termini di servizi.
A decretare la fine di SGM è stata, di fatto, l’interdittiva antimafia, decretata dal prefetto Cucinotta nel maggio 2019 e confermata dal TAR lo scorso marzo, conseguente ad un’altra interdittiva, quella che aveva precedentemente investito la Igeco, società detentrice della quota di minoranza privata della SGM.
Nel 2018 la prefettura di Roma ravvisò la permeabilità di Igeco ad infiltrazioni di tipo mafioso, successivamente confermata dal TAR del Lazio e testimoniata, secondo il tribunale amministrativo, dalla presenza tra i dipendenti della società di soggetti pregiudicati per reati di mafia e affiliati ai clan locali.
La presenza di soggetti discutibili tra il personale faceva il paio, sempre secondo il TAR, con la situazione giudiziaria di alcuni degli amministratori a capo della società, come quella di Tommaso Ricchiuto, presidente del consiglio di amministrazione e “proprietario di fatto” di Igeco spa, condannato in primo grado a quattro anni e sei mesi per una storia di tangenti legata all’appalto per la nettezza urbana del comune di Cellino San Marco.
Fino alla fine del suo mandato SGM sarà quindi guidata dal commissario Luca Giordano. Poi la palla passerà definitivamente nelle mani del Comune che gestirà direttamente il sistema di trasporti urbano attraverso una società in house a capitale interamente pubblico. Una soluzione che, rassicurano da Palazzo Carafa, garantirà il rispetto delle clausole sociali e quindi la tutela dei posti di lavoro degli attuali dipendenti di SGM.
Una nuova era, appunto, anche e soprattutto per quel che riguarda l’organizzazione del trasporto urbano che, nelle intenzioni dell’amministrazione, dovrà garantire e combinare efficienza e sostenibilità ambientale.
Lo scorso aprile è stato approvato il nuovo piano per il trasporto pubblico che prevede un riassetto generale dei percorsi lungo cui si muoveranno bus e filobus, nell’ambito del Piano di Mobilità Urbana Sostenibile partorito dalla Regione Puglia.
Diciannove linee di trasporto si dislocheranno in un nuovo sistema radiale costruito per mettere in collegamento il centro di Lecce con i suoi vari quartieri, connettendo tra loro i punti nevralgici della città. La prevista eliminazione dei passaggi su strade secondarie ridurrà di 83 chilometri la lunghezza delle linee (da 327 a 244 chilometri) ma il complessivo aumento delle corse, l’estensione dell’orario del servizio e una più marcata modulazione delle fasce orarie dovranno garantire l’efficienza di un servizio che dovrà recuperare attrattività presso una popolazione eccessivamente abituata all’uso di mezzi privati.
I parcheggi di interscambio e la loro integrazione con i sistemi di sharing rappresentano, nelle intenzioni dell’amministrazione, una delle chiavi di accesso ad una nuova idea di mobilità urbana che i cittadini leccesi e salentini in generale saranno chiamati ad introiettare.
Il piano dell’assessorato guidato da Marco De Matteis punta ad una transizione graduale. Al momento sono escluse chiusure totali, parziali o temporanee di arterie strategiche per limitare forzatamente l’utilizzo dei mezzi privati. La circolazione dei mezzi privati resterà liberà e toccherà agli ormai mitologici parcheggi dell’aera ex Enel, la cui apertura è annunciata come imminente, fungere da valvola di sfogo del traffico in entrata.
Il tentativo di regolare e ottimizzare la mobilità cittadina è complesso e passa attraverso la combinazione di varie strategie. E proprio per individuare le strategie ottimali l’assessorato ai trasporti, in collaborazione con la regione, ha avviato un’azione di monitoraggio dei flussi veicolari. Le rilevazioni su strada, partite il 25 ottobre e prima fase del lavoro, si sono avvalse di un contributo inaspettato fornito dalle restrizioni imposte dal governo per il contrasto al covid: la limitazione del traffico in entrata dalla provincia dello scorso fine settimana ha infatti consentito una più precisa rilevazione degli spostamenti interni alla città, utilissimi per tracciare una mappa delle abitudini relative alla mobilità dei leccesi.
Abitudini che saranno ulteriormente sondate attraverso interviste e sondaggi da sottoporre alla cittadinanza. Questo lavoro di screening dovrebbe fornire entro i prossimi due mesi i dati utili per la messa a punto di ulteriori interventi e aggiustamenti nell’organizzazione del trasporto pubblico e della mobilità cittadina in generale. Una nuova mobilità che dovrà vincere il conflitto con vecchie abitudini dure a morire.
Cristian Giaracuni