A Lecce per respirare anche le atmosfere romane…– Valentina Landriscina

A Lecce per respirare anche le atmosfere romane…– Valentina Landriscina

            E mentre l’estate lentamente va scemando, a grandi passi s’avvicina l’autunno, che ufficialmente si avvierà martedì prossimo con l’equinozio d’autunno, per l’appunto, e che per certi gruppi e certe “associazioni” viene solennemente festeggiato. Si entra nel tempo in cui la Natura comincia a ripiegarsi su sé stessa. E sebbene in un tempo di sole “calante” e di giornate sempre più corte, l’autunno è una stagione sostanzialmente equilibrata, in cui le temperature sono miti, almeno per noi in Puglia. E quale migliore occasione di una gita, di un’escursione, magari con una conclusione a tavola, per degustare qualche particolarità culinaria del posto visitato.

            Le gite proposte da Venti di Ponente si sono sviluppate, negli ultimi mesi, in maniera tematica e questa volta si inviterà a porre l’attenzione per un’escursione nelle atmosfere romane, nei respiri ricercati di quella che fu una grande civiltà, i cui riverberi si producono ancora oggi. I reperti di epoca romana sono ben presenti in Puglia, e non pochi sono i siti in cui ammirare i reperti archeologici, presenti per altro anche nei numerosi musei della regione, tra i quali va sicuramente segnalato il MARTA di Taranto, una struttura moderna e, allo stesso tempo, monumentale, che richiede almeno una mattinata per una visita significativa.

            A nostro avviso, tra i siti più significativi, tanti peraltro, vanno segnalati i resti di Villa Romana a Leporano, a sud di Taranto, il parco archeologico di Egnazia, sulla costa tra Fasano e Monopoli, e il meraviglioso anfiteatro di Lucera, a nord di Foggia per venti chilometri, centro quest’ultimo ricchissimo di storia e segni della storia. A questi vanno aggiunti i siti di Lecce città, sui quali ci soffermeremo maggiormente, in quanto qui illustreremo una possibile gita da realizzarsi in una mattinata. Una tappa più impegnativa è invece quella che si potrebbe realizzare a Lucera, in quanto richiede almeno un intero week end.

            Con riferimento, invece a Lecce, i momenti da destinare ad una eventuale escursione breve sono, per eccellenza, due in particolare, ovvero l’anfiteatro ed il teatro, collocati entrambe nel centro storico del capoluogo salentino, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro.

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            Ad ogni modo e con riferimento all’anfiteatro romano, tra gli studiosi non v’è unità di vedute circa la sua costruzione se risalente al primo secolo d.c. o al secondo secolo d.c. É collocato nell’antico centro civico della città, ovvero in Piazza S. Oronzo. Le sue dimensioni sono considerevoli, misurando più di 100 mt di lunghezza e circa 80 di larghezza e pare che potesse ospitare più di 25.000 spettatori. Tuttavia la parte visibile e visitabile di questa struttura è solo una piccola parte, ma significativa, perché si trova al di sotto del piano stradale. Fu scoperta intorno al 1900, in occasione della costruzione della sede della Banca d’Italia, il cui sito venne spostato del necessario per realizzare gli scavi dell’anfiteatro. Infatti, avviati con solerzia da Cosimo De Giorgi, noto studioso ed archeologo leccese, terminarono intorno agli anni ’40 del Novecento.

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            A Lecce, l’altra struttura di epoca romana di sicuro interesse è il Teatro, che, come s’è detto, si trova a poche diecine di metri dall’anfiteatro. Anche questo è stato riportato alla luce lo scorso secolo, intorno al 1929, in occasione di alcuni scavi nei giardini di due palazzi nobiliari. Anche per il teatro non si ha una datazione certa, ma di sicuro è dello stesso periodo dell’anfiteatro. È un’opera che mette in evidenza l’importanza della città nel contesto locale, ma anche più ampio. Non a caso, pare, che esso potesse accogliere circa 5.000 spettatori.

            La visita di questi due monumenti può svilupparsi in estrema comodità, ed in un certo senso, in condizioni di estremo comfort storico, dovendo permanere nel centro di Lecce, dove si respirano atmosfere cariche di significati antichi e moderni, dove la pietra “parla”. Insomma, con quest’escursione si entra in una dimensione particolare dell’esistenza, che vale la pena esperire e che si può concludere in qualche ristorante tipico del centro storico di Lecce, che è particolarmente dotato in tal senso, con un’offerta culinaria veramente ampia.

Valentina Landriscina

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