Le porte che va spalancando questa rovente estate, almeno negli approcci iniziali, invitano, nonostante tutto, alla sobrietà e a una certa spensieratezza, e quel che è certo spingono a vivere molto del nostro tempo a contatto con la natura dove padroni sono la luce e quel calore che spesso diviene calura, inducendoci a cercare refrigerio che spesso e volentieri troviamo all’ombra.
E dal momento che a noi tanto piacciono le “Parole”, perché vitali, abbiamo pensato che proprio alla loro ombra vorremmo trovare ristoro in questa navigazione che condividiamo da oltre 60 giorni. Ma cosa possiamo mai trovare alla loro ombra se non ancora Parole? Ma che non vorremmo da sole… Così, VENTI di PONENTE ha chiesto aiuto alla Letteratura che, come sottolinea lo scrittore Erri de Luca nel suo volumetto “La parola contraria”, “agisce sulle fibre di chi si imbatte nel fortunoso incontro tra un libro e la propria vita”, e in questa occasione ci ha suggerito un calambur tratto dalla Recherche di Proust: “All’ombra delle fanciulle in fiore”
Converseremo all’ombra di Parole “in fiore” che amiamo, ammaliano o che disturbano. Parole che incontriamo in una frase o lette su un titolo di un giornale o manifesto, sentito per strada o in un convegno o chiacchierando fra amici… o che ci ha commosso, come quando è stata pronunciata per la prima volta da nostro figlio! Sta di fatto che sono loro, le Parole che ci abitano sulle quali dovremmo soffermarci per conferirle il significato che meritano: quelle che ci segnalano i cambiamenti sia personali e sociali sia culturali o rivoluzionari. Quando sono nuove, alcune vorremmo trattenere, altre disperdere al vento, come accaduto in questi due ultimi intensi anni che hanno sconvolto le nostre vite… e parole antiche alle quali dare rinnovato valore.
E quanto potente sia la Parola lo riprova Janheinz Jahn quando, scrivendo sul popolo dell’Africa nera, asserisce che “La Parola è acqua, calore, seme, forza vitale… che è responsabile di quanto accade nel mondo, dalla siccità alla fertilità, dalla malattia alla guarigione, dalla gioia al dolore”.
Quanto a me vi confido che è proprio il termine Parola in sé che mi cattura, mi intriga, e addirittura mi incanta! Una delle ragioni per cui l’Associazione che ho fondato, oltre un quindicennio fa, è titolata L’Officina delle Parole. Restando sempre e comunque vigile, consapevole che la Parola è altrettanto pericolosa in quanto possiede quella tremenda capacità di piegarci o tradirci. … Può essere ingenua, bugiarda o affastellata. Da sola, sufficiente a scatenare una guerra!
Nel frattempo, pensando all’Arte e alle vibrazioni che le parole possono esercitare, mi piace citare, uno per tutti e che prediligo particolarmente, Francesco Musante, di cui condivido un’opera. Egli dipinge “opere ludiche” il 17 febbraio di ogni anno, narrando nel recinto dei suoi quadri i propri sogni, tra colori pennelli e parole a margine. E proprio dall’abilità delle sue parole emergono ironia, freschezza e sogno che ci inducono a intenerirci, ma, per chi conosce il percorso dell’artista ligure, sanno essere, nello stesso tempo, subdole e pungenti.
Tornando ancora alla letteratura mi viene in mente un libro per bambini “La Fabbrica delle Parole” un cartonato utilissimo che consiglio a tutti; e che dire de “Le parole sono pietre” di Carlo Levi? La Dickinson in un suo verso breve scrive che “quando è detta, solo allora la Parola comincia a vivere”! Così nei giorni di questa speranzosa estate, che ci auguriamo di vivere insieme… possano venti favorevoli concederci degli attracchi all’ombra di bene auguranti Parole “in fiore” !
-----------------
Immagine di Francesco Musante: Dark: Parigi splende- serigrafia “Raccolgo le parole dei libri” “Raccolgo le parole dei libri e corro felice tra le pagine della vita inseguendo un sogno come un bambino insegue un aquilone senza paura di inciampare” Catalogo: Musante mare nostrum di Nicola Micieli