L’invito a intervenire per far cessare gli sgomberi giudiziari in tutta Italia e nell’immediato nei confronti della famiglia Felice Basile di Altamura (Ba) giunge anche al senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva, e all’onorevole Luigi Marattin, Presidente della Commissione Finanze della Camera.
A coinvolgerli è il coordinatore di Italia Viva di San Giuliano Milanese, che sta seguendo la vicenda di un corregionale di Altamura (Ba). Si chiede se ci sia ‘un nostro parlamentare di Italia Viva che possa seguire questa situazione specifica, ma comune a tanti italiani vittime della crisi economica e delle ristrettezze da pandemia di coronavirus’. “Per me oggi è il 5° giorno di digiuno per la Giustizia, prosegue Paolo Rausa, in solidarietà con la famiglia di Felice Basile ad Altamura (Ba) e per sollecitare un intervento ispettivo da parte del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede”.
Felice Basile è un ‘esecutato’ (si dice così), a rischio di vedersi privare della sua unica abitazione per l’ordinanza della delegata all’accesso forzoso (si dice così) o sgombero fissato il 3 novembre prossimo per il pignoramento richiesto da due banche locali, che hanno respinto la sua richiesta di rateizzazione del debito, accolto dal tribunale che ha indetto asta giudiziaria in modi e tempi irrispettosi della procedura prevista. La casa è stata acquisita dal funzionario di una delle due banche ad 1/3 del suo valore di perizia. L’asta è stata indetta il giorno festivo di San Nicola di Bari.
Non è stato promulgato il bando online come previsto e all’asta si è presentato come unico interessato il funzionario della banca, che intanto aveva venduto la propria abitazione venti giorni prima dell’assegnazione illegittima. “C’è ragione di credere che sia necessaria, prosegue la richiesta di intervento, una indagine ispettiva ministeriale, come più volte denunciato da Felice Basile al Capo dello Stato, al Ministro della Giustizia e alle autorità giudiziarie locali.
Chiediamo perciò, conclude, che nel frattempo sia sospeso lo sgombero fissato per il 3 novembre, anche per ragioni sanitarie onde evitare il contagio da coronavirus, e la revisione del procedimento giudiziario, con la concessione della rateizzazione del debito come disposto in casi analoghi dal Tribunale di Lecce e da altri tribunali in Italia”.
Paolo Salentino