Tutta la Redazione di Venti di Ponente/Bolina augura ai suoi lettori un lieto avvio delle festività di Fine Anno, che proprio questa sera prendono corpo con la celebrazione della Natività di Nostro Signore Gesù, momento centrale e complesso della vita cristiana.
Un momento, questo, importante doppiamente perché proprio in questi giorni, tre anni fa prendeva corpo l’idea di questo giornale, che tra mille peripezie, tipiche dello start up, è riuscito ad approdare al suo quarto anno di vita, mantenendo sempre il suo peso specifico, che molti lettori hanno riconosciuto e apprezzato. Certamente, Venti di Ponente/Bolina, in assoluto, è una realtà giovanissima, dove però il grande entusiasmo è sempre riuscito a controbilanciare molto bene l’inesperienza e le forze deputate a provare la sua Forza, cercando di impedirne l’esistenza.
Ad ogni modo, qui si ringraziano i nostri lettori, che nei momenti giusti hanno dato quel differenziale, che ha consentito alla Nostra Redazione di mantenere sempre alti i suoi standard qualitativi.
Come per tutti, anche per Noi il tempo delle festività di fine anno è quel frangente in cui si redigono i bilanci e si progetta il futuro, che salutiamo con rinnovata e più forte fiducia.
E così partendo da lontano, tutto lascia pensare che la Grande Crisi legata alla pandemia sia oramai alle spalle e sul piano politico si sia innescato un nuovo processo volto a recuperare lo Stato come momento ordinatore e ordinante per la vita sul territorio italiano. Uno Stato che a quanto pare non era pronto alla sua dissoluzione. Al di là di una Giorgia Meloni imbattibile sul piano oratorio e che ritorna a parlare di dialogo con i “poteri forti”, l’Italia vista con i numeri pare stia attraversando in maniera significativa un momento positivo, destinato a perdurare nel tempo e per un tempo molto lungo. Questo non significa la condanna dei governi precedenti, ma che i processi politici e sociali innescati negli ultimi quindici anni in linea con la creazione di una Nuova Civiltà, quella dei Robot e dell’intelligenza artificiale, dovevano rallentare, forse perché troppo veloci.
Invece, poche le novità significative dal territorio leccese, mantenendosi nascoste le dinamiche innescatesi col grande cambiamento di rotta a livello nazionale. Anche le attività del comparto dell’Arte dello Spettacolo e della Cultura, che amplificatesi enormemente negli ultimi tre anni, tutto sommato non evidenziano uno sviluppo, ma solo una crescita, sia sul piano dei contenuti sia su quello delle modalità e delle strategie. Ovvio che ci sono delle eccezioni, che proprio per questo rimangono delle eccezioni, degli episodi …casi.
Arrivando a Noi, queste festività si pongono da spartiacque nel nostro percorso. E, come tutti, nessuno sa cosa vi sia dietro l’angolo. Sappiamo solo e per certo che ci si trova ad un punto di svolta, ci si trova ad un “angolo”, e bisogna svoltare. Cosa succederà a Venti di Ponente/Bolina nessuno ancora lo sa, rimanendo ferma l’alta qualità dell’informazione, che è questione ad essa connaturata, intrinseca, biologica.
Certamente, Venti di Ponente/Bolina fino ad oggi è stata un’importante scuola per la formazione di “belle penne” che ha disseminato sul territorio, professionalità che daranno nel futuro i loro frutti.
Buone feste a tutti, dunque, che il vento sia favorevole, sapendo anche che siamo capaci di andare di Bolina.
L’Editore