Ci siamo guardati, forse anche visti, tanto ci siamo detto! - di Rossella Maggio

Ci siamo guardati, forse anche visti, tanto ci siamo detto! - di Rossella Maggio

     “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio” dal Vangelo secondo San Giovanni1,1-18. Il primo uomo dunque fu respiro, il respiro di tutto il creato infuso e coagulato nella materia, che si rese manifesta e incominciò a differenziarsi e a moltiplicarsi. Fu un atto di volontà interna all’essenza universale, un’emissione di fiato tradotta e sintetizzata nella parola “Fiat” dalla quale deriva e continua a derivare tutto ciò che conosciamo e anche quanto non conosciamo.

     La creazione tutta fu ed è respiro, ἄνεμοϛ, vento, soffio vitale, anima. Il respiro che si fa suono informa la materia e la vivifica: “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.” Non a caso la luce fu la diretta conseguenza della creazione, che in un primo momento, pare, fosse immersa nelle tenebre: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era una massa senza forma e vuota; Le tenebre ricoprivano l’abisso e sulle acque aleggiava lo Spirito di Dio.” (Genesi, parte prima).

    Poi il primo giorno, appunto, Iddio pronunciò la fatidica frase “Fiat lux” e da lì partì, nel bene e nel male, il putiferio creativo e creante in cui siamo immersi da miliardi di anni. Fermo restando che, sotto il profilo scientifico la velocità della luce è maggiore di quella del suono e quindi qualche contraddizione nel Sacro Testo potrebbe venire a rilevarsi, resta comunque la possibilità che magari siamo noi che siamo tardi di mente e non riusciamo a capacitarcene pienamente.

    Preambolo il mio, lungo ma necessario, scavalcando ogni convenzione temporale, a raggiungere quelli che comunemente chiamiamo i nostri giorni, quelli degli ultimi due anni circa, durante i quali il fiato, il soffio vitale, la vita e tutto il resto si sono andati a incagliare in un pezzo di stoffa improvvisamente sbattutoci sul muso.

    Il fiato, il soffio vitale, l’anima ce li siamo dovuti ingoiare insieme all’anidride carbonica, che in genere cedevamo alle piante perché ce la restituissero come ossigeno, alla sana creatività, che accresceva e moltiplicava le attività umane, restando aggrappati a quel che rimaneva della forza vitale raccolta nell’unica luce sopravvissuta, quella dello sguardo.

Ma il contatto visivo superstite non è stato cosa da poco, perché:

Lì dove la parola si fa

suono,

lì dove diviene musica,

ritmo,

persino rumore o

cacofonia…

proprio lì sta,

dell’esistere, il segreto.

Danzami allora

la parola,

danzamela con i tuoi

occhi.”

come recita il brano tratto da una mia pubblicazione del 2018: “La Leggerezza”

           Sguardi che sostituiscono il fiato, il verbo, la parola. Occhi che parlano, una vera sinestesia, a conferma del fatto che la poesia, diffusa nel creato a tutti i livelli, può essere colta con ogni strumento, anche singolo e isolato, di percezione. E così, alla faccia dei trattati di prossemica, volti a enfatizzare tutti gli aspetti della comunicazione, con particolare attenzione a quelli non verbali, meno passibili di mistificazione, ci siamo ritrovati, al di sopra del naso e della bocca ostruiti dalla stoffa, a parlarci con gli occhi. E ci siamo detti tutto, tutto abbiamo trasmesso e comunicato: paura, timore, amore e altruismo, sdegno, insofferenza, odio, rancore, entusiasmo, persino gioia. La creazione, nel bene e nel male, la ποίησις cioè, non si è mai fermata.

     E allora possiamo, anche con il solo sguardo che è già oltre la soglia del pensiero nonché la sua prima traduzione, ancora e sempre affermare, rifacendosi ad una mia pubblicazione del 2014: “In amore per amore con amore”:

Risali, eterno, alle sorgenti

del mio volto: hai il respiro

primaverile che fa fresca

la foglia e danza la mutevole

nota in bequadro del frutto

che era fiore e che ora ti

sazia e tramonta nel fiato

tuo d’incarnata luce…”

      Anche se, secondo San Giovanni, “…la luce risplende fra le tenebre, ma le tenebre non l’hanno ricevuta.

Rossella Maggio

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