I 100 giorni di Venti di Ponente: Waterloo o Stalingrado? – Massimiliano Lorenzo

I 100 giorni di Venti di Ponente: Waterloo o Stalingrado? – Massimiliano Lorenzo

     Due battaglie campali, quelle di Waterloo e Stalingrado, ricordate per due risultati opposti: la sconfitta e la vittoria; la fine tragica di una lunga guerra, da una parte, e dall’altra il punto del riavvio e della rivalsa, sino alla vittoria, di un popolo lungamente assediato dal nemico. Due espressioni che rendono bene l’idea dell’epilogo o di un tratto di strada, per spiegare come effettivamente sia andata a noi di Venti di Ponente: una sconfitta o una vittoria, dunque? Ed è proprio su questo che qui ci si sofferma, dopo 100 giorni, dal lancio e dall’inizio dell’esperienza maturata in questo nuovo quotidiano online di approfondimento, epicentrato a Lecce. E Venti di Ponente appunto, si chiede se si sia dinanzi ad un fallimento totale o, al contrario, davanti ad un nuovo corso, proprio con le prime vittorie. Si sa, sia il fallimento sia la vittoria segnano il passo, l’uno e l’altra sono utili per soffermarsi e comprendere ciò che è stato, acquisire dunque coscienza della propria identità, presenza, il proprio essere così e non diversamente.

     Entriamo allora nel “gorgo” di questo giornale che in sorte è toccato a me dare vita e dirigere, giovane giornalista pubblicista iscritto all’Albo.

     Venti di Ponente ha visto la sua luce ed ha iniziato a pubblicare in uno dei periodi più difficili, quello del confinamento imposto dal contagio da Covid19, che l’Italia ed il Mondo ricorderanno per lungo tempo. In quei due mesi confinati, la redazione di questo quotidiano ha dovuto affrontare riunioni ed incontri attraverso le tecnologie e le tecniche più moderne, attraverso lo smartworking, con tutte le “difficoltà” che ne sono conseguite. D’altro canto, poi, si è dovuto avere a che fare con una redazione giovane e composta, quasi del tutto, da redattrici e da redattori alla prima esperienza di scrittura e alla prima esperienza di esposizione pubblica del proprio pensiero. Ma sono stati l’impegno e la grande voglia di far bene e meglio degli altri quella che ha determinato tutto! Naturalmente, nel bene e nel male!

     Una redazione che si è fatta conoscere sin da subito per il suo carattere ed ha dimostrato il suo valore, seppur ancora acerbo. Valore confermato proprio dal primo successo, a circa un mese dall’apertura: la testata giornalistica Venti di Ponente, nella mia persona, è stata invitata a partecipare in una trasmissione web-radio, proprio per raccontarsi e raccontare l’editoria oggi, nelle sue formule innovative della struttura comunicativa. Di lì a poco, poi, un altro tassello, un altro piccolo successo per la redazione del nostro quotidiano online: una blogger torinese ed uno veneto chiedono di poter riportate i nostri articoli, quelli che ritengono interessanti, di volta in volta, sullo spazio virtuale da loro gestito.

     Di certo, in questi 100 giorni, non saranno stati tutti bagliori, ma la perfezione è solo una condizione terminale, di chi è pronto ad abbandonare la partita, ma noi siamo solo agli inizi di un lungo dialogo con i nostri lettori! Ca va sans dire che gli errori ci sono stati, ci sono e ci saranno ancora, ma procedendo per aggiustamenti successivi, sperando di solcare mari che nascondono terre da popolare. E poi, è proprio così che si governa una nave, specialmente se si è in mare aperto, tra aggiustamenti di rotta, ripiegamento di vele, timoni che vanno da una parte e dall’altra, in attesa di venti migliori. Non si nasce certamente con la camicia e la tavola imbandita in certi ambiti e propri di quelli di Venti di Ponente!

     E ancora, in questi 100 giorni di attività sono nati progetti, rubriche e spunti di riflessione, che hanno riguardato trasversalmente tutti i temi trattati dalla redazione, dalla politica alla cultura, dall’economia alla poesia, alla musica ed alla foto-grafia. E proprio questi progetti, appunto, hanno attirato l’attenzione del pubblico e di altri scrittori o di spazi culturali leccesi, anche datati, che via via sono divenuti redattori o collaboratori esterni.

   In più occasioni, ho dovuto spiegare che, Venti di Ponente ai grandi numeri preferisce la qualità, all’”acchiappa click” preferisce un articolo di approfondimento o analisi, di portata quantitativa minore, ma che si traduce in qualità totale e adatto a tutti coloro che richiedono più attenzione. Ciò non toglie però, al contempo, l’importanza di una larga utenza, di un buon numero di visualizzazioni, dei buoni tempi di lettura e dei diversi luoghi di lettura. Considerando queste prospettive, i risultati ci appaiono soddisfacenti: più di 10 mila utenti e più di 30 mila visualizzazioni calcolano i contatori, con una buona frequenza di ritorno. Tutto questo per soli 100 giorni di lavoro e con una media di poco meno di due articoli al giorno.

     Sin da subito, la redazione si è accorta della poca attenzione riservata dai lettori leccesi al nostro quotidiano online, i quali tuttavia negli ultimi 40 giorni si sono mostrati più reattivi, presenti. Al contrario, sin dalla prima ora, attivissima nella lettura e nell’interesse è stata la componente nazionale, in particolare romana, milanese e napoletana. In Puglia, invece, di grande rilievo si è dimostrata la componente tarantina, strutturata da grandi lettori. In linea con questa tendenza, anche i tempi di lettura e permanenza per le città italiane più sensibili ad argomenti più impegnativi si sono rivelati alti e consistenti. Anche per questi ultimi dati, poi, i più attenti in assoluto sono stati i tarantini.

     In conclusione, tiriamo le somme! Le due battaglie nel titolo, Waterloo e Stalingrado appunto, hanno in comune la vittoria delle potenze Orientali, zarista prima e sovietica poi. E non a caso, nel nome di questo quotidiano, a “Venti” è accostata la direzione, di “Ponente” appunto, che spira proprio da Occidente e raggiunge l’Oriente. Infatti, proprio verso Oriente si dirige questa testata giornalistica! Insomma, si rivolge verso la sorgente di luce, per farsi illuminare o, di seguito, illuminare lo spazio ad Occidente. Proprio quell’Occidente che impone sistemi e schemi, tali da essere disvelati e abbattuti, come avviene storicamente e ciclicamente, a tutte le strutture di potere. Il futuro non lo si può conoscere, ma lo si può costruire…creare! Perciò, non è errato affermare che Venti di Ponente, dopo 100 giorni, stia iniziando ad edificare sé stesso e il suo futuro…e non solo il suo.

Massimiliano Lorenzo

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