Come è noto, domenica 20 febbraio 2022 si è svolta presso lo Stadio Olimpico “Bird’s Nest” di Pechino, la cerimonia di chiusura della “XXIV edizione deiGiochi Olimpici Invernali”. Sono stati 16 giorni di gare in cui abbiamo assistito ad emozioni contrastanti: gioie e dolori, sorprese e delusioni, che difficilmente dimenticheremo. Infatti, come spesso accade, le “Olimpiadi Invernali” sono una preziosa occasione fra gli sport meno conosciuti per saltare agli onori della cronaca, mostrandosi per il loro ritmo incalzante o anche per le loro regole, a volte bizzarre, ma che in poco tempo riescono ad appassionare milioni di spettatori proprio per la loro particolarità.
È risaputo, ad esempio, come il nostro non sia tradizionalmente un Paese in cui, per buona parte dell’anno, si praticano sport invernali, ma sono proprio siffatte occasioni in cui gli italiani si lasciano trasportare dalla passione per questo sport. E quindi succede, ad esempio, che il curling prenda, per alcune ore, il posto del calcio, lo sport più nazionalpopolare che esista nello Stivale, e questa edizione, a pieno titolo, perché, per la prima volta nella storia, due atleti azzurri hanno portato a casa la medaglia d’oro nel torneo di doppio misto del curling, grazie agli atleti Stefania Costantini e Amos Mosaner. Un vero miracolo sportivo se si pensa che hanno conquistato “la medaglia” trionfando davanti a Paesi con più tradizione e più praticanti come la Norvegia o la Svezia. Sarà questa, dunque, un’occasione per approfondire meglio la nostra “Olimpiade”.
Per l’Italia infatti, è stata un’edizione che potremmo definire “storica”, perché con 17 medaglie vinte, la Rassegna di “Pechino 2022” diventa la seconda per numero di medaglie vinte e che, oltretutto, è stata caratterizzata dal successo al femminile: su 17 medaglie totali, infatti, più della metà le hanno conquistate le atlete. Ché, in fin dei conti, alla vigilia dell’inaugurazione, le speranze azzurre si riversavano proprio su alcune di loro. E che proprio da loro sono arrivati molti dei successi più entusiasmanti.
In realtà, c’era tanta attesa attorno alla pattinatrice Arianna Fontana che era chiamata a confermare il proprio livello internazionale e che ha vinto 3 medaglie (1 medaglia d’oro e 2 d’argento) nella sua disciplina, lo “Short track”, raggiungendo il record di 11 medaglie, conquistate nelle 5 edizioni dei Giochi in cui ha partecipato. Siamo di fronte, quindi, ad un’atleta dall’indiscusso valore tecnico, una serie di record che a 31 anni può definirsi l’atleta italiana più vincente negli sport invernali.
Ma se il “curling” è stata la novità, molta attesa era riversata nella “discesa libera”, la disciplina in cui tradizionalmente l’Italia ha saputo raccogliere un successo dopo l’altro, confermato dalla sciatrice Sofia Goggia che è riuscita nel capolavoro di vincere la medaglia d’argento a soli venti giorni dall’infortunio al ginocchio accorso nella gara di “Coppa del Mondo” disputata a Cortina nel gennaio scorso.
Un vero capolavoro che è stato completato dalla presenza sul gradino più basso del podio della sciatrice Nadia Delago, vincitrice della medaglia di bronzo permettendo all’Italia di realizzare una storica doppietta nella stessa gara.
Sebbene in questa edizione gli atleti azzurri non siano riusciti a confermare i successi della precedente Olimpiade del 2018, i nostri portabandiera hanno altresì ribadito la loro posizione sul podio. E quindi detto di Arianna Fontana e Sofia Goggia, le altre competentissime atlete attese nella vigilia sono state la sciatrice Federica Brignone, vincitrice di un argento e di un bronzo nello sci alpino, e la biatleta Dorothea Wierer, vincitrice della medaglia di bronzo nella disciplina del “biathlon”.
Una grandissima sorpresa è arrivata dallo “snowboard” grazie all’atleta dell’esercito Omar Visintin, vincitore del bronzo, e alla pattinatrice Francesca Lollobrigida, vincitrice dei due metalli meno pregiati, ma non per questo meno importanti.
E per finire, tra le medaglie inaspettate nella disciplina dello “slittino”, Dominik Fischnaller ha ottenuto uno splendido terzo posto. Tutto sommato, quindi, è stata questa un’Olimpiade unica nel suo genere, vittoriosa per la spedizione italiana che conferma la continuazione di questa eccezionale stagione caratterizzata dalla “rivalsa sportiva” per il nostro Paese che continua incessante da almeno un anno.
E allora raggiunto il tredicesimo posto nel medagliere olimpico, raccogliamo il testimone, la stupenda torcia olimpica, la cui fiamma simbolicamente si spegne a Pechino ma che a breve tonerà ad illuminare il cielo italiano: Milano e Cortina, e precisamente per il 2026, si preparano a ospitare la prossima edizione delle Olimpiadi Invernali.