L’anno sta per congedarsi e come da sempre il suo commiato, nelle varie declinazioni, si risolve tra i bilanci di quanto trascorso e gli auspici per il nuovo che verrà. Un Tempo, quello connesso alle festività di fine anno, particolare, perché mai come in questo frangente dell’anno si legano il Passato e il Futuro in maniera spiccata, simbiotica, più che mai …ferrea.
Anzi, qui in prossimità della Fine, proprio quando la Vita permette di affacciarsi sul Nuovo, sul nuovo Inizio, Passato e Futuro si fondono e confondo, alla stessa maniera di come avviene in un rapporto amoroso, per dare vita ad uno dei momenti più esaltanti dell’anno, dove emozioni, progetti, risentimenti e pentimenti, propositi e slanci vanno a comporre un pot puorri dalle fragranze non solo di particolare intensità, ma anche uniche, spesso diverse, perché divergenti rispetto al solito.
Il tutto ovviamente non può che infarcirsi di cultura prettamente cristiana, che permea tutta la nostra cultura Occidentale da oltre due millenni, dove le celebrazioni della natività del Salvatore sono solo un piccolo tassello di una “Grande Filosofia”, che vede il passato come imperfezione, il presente come tensione al suo superamento e il futuro come la salvezza.
Un grande motore quello cristiano, dal quale prescindere appare come la Morte o se non altro la Non-Vita. Un Motore che consente solo un’opzione, ovvero salire, espandersi, dilatarsi… E anche Noi di Venti di Ponente -ribattezzato Venti di Bolina, senza tuttavia perdere la fede originaria- non ci sottraiamo all’eterna legge della “scalata”.
Il nostro Giornale proprio in questi giorni ha compiuto il suo 4° anno di vita e si sta accingendo a solcare l’avventura del 5°, sicuri che alcuni “pezzi e ingranaggi” della nostra macchina di informazione e comunicazione vadano cambiati con altri più efficaci ed efficienti.
In tale impegno, va da sé che si debba necessariamente prendere in considerazione e ad ampio spettro, almeno le macrodinamiche del mondo dell’informazione. Si tratta di un ambiente caratterizzato da una forte, se non proprio esasperata, atomizzazione non solo dei punti di produzione, ma anche dell’insieme di input offerti al lettore. Tuttavia, in questo che appare un conglomerato caotico e convulso, si riescono ad intravedere alcuni e precisi fili conduttori sui quali vengono appese a cascata “le notizie e le opinioni”. Tra questi troviamo di particolare importanza un revisionismo storico a tutto tondo, l’abbandono delle teorie improntate all’evoluzionismo in favore delle teorie creazioniste, sullo sfondo di scenari complottisti, di Guerre e di “Grandi Affari” da parte dei potentati di ogni sorta, visti in un’ottica globale. A ciò non mancano tematiche spesso di genere, che cominciano ad infarcirsi di un certo reazionismo …agli eccessi. In tutto questo, le eco della cultura tout court appaiono sempre più sbiadite e che non vanno al di là dello “scandalistico e del sensazionalistico, …spesso al gigantistico”. Quasi totalmente demodé si presentano le grandi manifestazioni popolari e di piazza, preferite alla fine agli influenzer, forse perché più economici e tranquilli sotto tutti i profili, in definitiva…aprendo la stagione delle “rivolte in poltrona”.
In tale e rinnovato e convulso calderone, Noi della Redazione opteremo per delle strategie innovative denominate Oceano Blu, evitando di entrare in contesti competitivi Oceano Rosso, dove il nuovo, l’ascendente lo vogliamo vedere nel perfezionamento ulteriore di quanto già proposto. È in questo che Noi intercettiamo e consideriamo il Nuovo, in una prospettiva in definitiva che esclude ed evita “l’usa e getta”, valorizzando invece quanto “rotto”, come da cultura giapponese nella riparazione dei vasi…