Si sente spesso sostenere che dinanzi a difficoltà comuni, il Mondo dovrebbe agire all’unisono per superarle. Questo approccio, infatti, può rivelarsi utile nei diversi ambiti della cosiddetta politica internazionale, dalla minaccia militare alle crisi economiche, dal cambiamento climatico alle sfide sanitarie, oggi più che mai.
Un momento rilevante nella vita internazionale degli Stati è il G20, ovvero uno dei più importanti consessi internazionali. Per quelli che si domandano cosa sia il G20, per semplificare, possiamo dire che è quel gruppo composto dai leaders dei 20 più importanti Paesi della Terra, che ogni anno si riunisce per discutere, e magari concordare, risposte comuni a problemi globali.
Il 21 e il 22 novembre appena trascorsi si è tenuto, a Riad (Arabia Saudita), virtualmente, proprio il vertice dei grandi della Terra. Diversi sono i temi che hanno tenuto impegnati i capi di Stato e di Governo nelle riunioni di quest’anno, e due argomenti centrali non potevano non essere la pandemia ed i vaccini per prevenire il contagio da Covid. Assieme alle primarie sfide di questo 2020 e almeno del prossimo anno, che riguardano appunto la Salute dell’essere umano, a preoccupare i presenti sono anche i debiti privati e pubblici derivati proprio dall’affrontare economicamente il Coronavirus.
Soffermandoci proprio sui temi principali della pandemia e del relativo vaccino per prevenire il Covid, possiamo rilevare un impegno preso dai vari rappresentanti nazionali, almeno a parole, nel documento finale, nel riconoscere fondamentale “il ruolo di una immunizzazione ampia come un bene pubblico globale”. Conseguentemente, dunque, come sottolineato dallo stesso Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, i Paesi più ricchi della Terra intendono affrontare le principali sfide legate all’emergenza sanitaria garantendo un “accesso universale ed equo ai vaccini e al rafforzamento dei sistemi sanitari”. E proprio per questo, l’Unione Europea ha chiesto al G20 4,5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno per fornire ai paesi più poveri medicinali e attrezzature utili a fronteggiare il Covid.
In definitiva, Italia, Germania, Russia, Cina e gli altri presenti sono d’accordo ad utilizzare tutti gli strumenti politici necessari e disponibili per il tempo che occorre a salvaguardare non solo le vite, ma i posti di lavoro e i redditi. Ed a tal proposito hanno invitato le banche di sviluppo ad aumentare lo sforzo per aiutare i paesi ad affrontare la crisi.
Dinanzi dunque ad un debito pubblico e privato globale che nell’ultimo periodo si attesta intorno ai 272mila miliardi di dollari, i Grandi della Terra intendono cambiare approccio al rapporto debitori-creditori, soprattutto per quanto riguarda i Paesi più poveri. Non a caso, infatti, proprio i privati sono stati invitati ad aderire alla moratoria del debito “da Coronavirus”, che appunto il G20 vorrebbe estendere ben oltre il 2021. Così come, per rispondere alla crisi, i membri di questo consesso internazionale hanno lanciato un impegno comune sulla tassazione dei colossi del web, che se normata potrebbe significare non poco per i bilanci statali.
In questo scenario, una posizione importante sarà ricoperta giustappunto dal Nostro Paese, che dal primo dicembre prossimo presiederà e coordinerà i lavori del G20. Ad indicare la direzione è proprio il Presidente Conte, che ha chiarito subito come l’Italia “punterà ad accordi ambiziosi sul clima”. E non solo. Conte ha anche lanciato le 3 “P”: Persone, Pianeta e Prosperità. Ovvero, si è riferito a quei tre pilastri su cui costruire il futuro, nel quale “promuovere una ripresa sostenibile, inclusiva e resiliente”, mettendo in atto tutte le politiche necessarie per una “ricostruzione quanto più solida ed efficace, promuovendo una società più equa, un pianeta più pulito e sano e un ambiente economico più prospero, per noi e per i nostri figli”.
Impegni importanti quindi quelli assunti dai Grandi della Terra, che coinvolgeranno tutti gli aspetti del nostro presente e del futuro più prossimo, in un rinnovato multilateralismo, che fino a poco tempo fa sembrava esser ormai abbandonato. Grandi della Terra, come la Merkel per esempio, che potrebbero mettere al centro anche l’istruzione di ragazze e ragazzi, perché se "inclusiva, equa e di qualità per tutti è essenziale per un futuro migliore e per combattere le disuguaglianze" – come ha sottolineato il Cancelliere tedesco. Staremo a vedere però cosa diverrà politica concreta e cosa, invece, resterà un tratto d’inchiostro sulla carta.