Dominio Italia. Gli azzurri battono la Polonia e si riprendono la vetta – Cristian Giaracuni

Dominio Italia. Gli azzurri battono la Polonia e si riprendono la vetta – Cristian Giaracuni

          Grazie ai gol di Jorginho su rigore e di Berardi, l’Italia vince e si riprende la testa del gruppo 1 della Lega A di Nations League.

          Contro la Polonia il dominio azzurro è assoluto grazie ad un’organizzazione di gioco che va oltre le individualità e rimane intatta nonostante la lunga lista di assenti. Un vero e proprio dna che la nazionale azzurra è riuscita a replicare anche ieri sul prato di Reggio Emilia, dove Lewandoski e compagni subiscono impotenti il pressing e il possesso palla di una nazionale talmente bella da far stropicciare gli occhi. Senza, tra gli altri, Immobile, Verratti, Pellegrini, Bonucci e Chiellini, l’Italia di Mancini, assente anche lui causa Covid, infila il ventunesimo risultato utile consecutivo e mette una pesante ipoteca sul primo posto del girone, obiettivo che passa dalla sfida di Sarajevo contro la Bosnia in programma mercoledì prossimo.

          Archiviato il successo in amichevole contro l’Estonia, il ct Mancini conferma Bastoni al centro della difesa. Insieme ad Acerbi, il giovane interista va a comporre una inedita coppia di centrali ai cui lati si muovono Florenzi, capitano per l’occasione, ed Emerson Palmieri. In mezzo al campo trova ancora una maglia da titolare Manuel Locatelli, mentre in attacco Belotti guida il tridente completato da Insigne e Bernardeschi.

          L’ipotesi secondo cui la Polonia abbia intenzione di giocare una partita accorta è confermata dalle scelte del tecnico Brzeczek, che rinuncia a Zielinski per piazzare il granata Linetty nell’insolita posizione di trequartista con compiti di marcatura su Jorginho. Restano in panchina anche Grosicki, Milik e Piatek mentre tocca a Lewandoski reggere il peso dell’attacco polacco.

          Gli azzurri mettono in chiaro sin da subito il tema tattico della partita aggredendo i polacchi nella propria metà campo. Al 6° minuto Jorginho costruisce la prima occasione pescando in piena area Belotti, che controlla e calcia senza precisione. Un minuto dopo Bernardeschi raccoglie il colpo di tacco di Barella e conclude con un sinistro a giro che il suo compagno di squadra in bianconero Szczesny respinge.

          Il portiere polacco è ancora decisivo al 15° quando anticipa Bernardeschi, mandato in porta da un filtrante geniale di Insigne. Cinque minuti dopo l’esterno fiorentino batte velocemente una rimessa laterale per l’accorrente Barella, che mette a centro area un rasoterra che Insigne deposita in rete. Il gol però non è buono perché Belotti, in fuorigioco, è piazzato davanti a Szczesny e gli impedisce di intervenire sulla conclusione dell’attaccante napoletano.

          L’arbitro Turpin non vede altrettanto bene al 23° quando Lewandoski rifila una gomitata sulla mandibola di Bastoni cavandosela senza nemmeno un cartellino giallo.

          L’Italia continua ad attaccare ed al minuto 26 ci prova ancora Insigne con un destro dal limite dell’area deviato in angolo. È da qui che nasce il gol del vantaggio perché sul corner seguente Belotti scatta davanti a tutti per raccogliere il cross al bacio di Bernardeschi ma viene affossato alle spalle da Krychowiak. Il fallo del regista della Lokomotiv Mosca è solare e vale il calcio di rigore, che un altro regista, quello azzurro, trasforma con la solita precisione chirurgica.

          Dopo il gol di Jorginho gli azzurri sfoggiano il loro palleggio mentre il pressing impedisce alla Polonia di innescare il suo bomber, mai servito nei pressi dell’area di rigore italiana. Le ultime due occasioni del primo tempo portano invece la firma di Belotti. Al 32° il centravanti del Torino prova la botta dal limite deviata in corner, poi, tre minuti dopo, gira con un sinistro al volo il suggerimento di Insigne, senza trovare il bersaglio.

          Dopo un primo tempo completamente inoffensivo trascorso nella propria metà campo, la Polonia prova a darsi una scossa: Brzeczek opera subito tre sostituzioni e manda in campo Zielinski e Grosicki per dare maggior sostegno a Lewandoski. Insieme a loro entra anche Goralski (al posto di Moder) che finirà in anticipo sotto la doccia a causa dei suoi modi fin troppo energici.

          L’inizio del secondo tempo sembra preannunciare un cambio di spartito perché la Polonia decide di attaccare e al 47° si fa vedere dalle parti di Donnarumma, con un destro deviato di Grosicki che finisce tra le braccia del portiere azzurro. Si tratta però di un fuoco di paglia perché questa sarà l’unica parata di tutta la partita per l’estremo difensore del Milan che da qui in poi ricomincia ad osservare le manovre dei suoi compagni.

          Al 53° un destro a giro di Insigne leggermente deviato accarezza il palo alla sinistra di Szczesny, che sei minuti dopo disinnesca un altro tentativo di Insigne, sempre dalla sua mattonella preferita.

          Goralski fa di tutto per farsi espellere al 59° falciando Belotti sulla linea del fallo laterale, ma rimedia solo il primo giallo. Gli azzurri, che intanto sostituiscono Bernardeschi con Berardi, non si lasciano intimidire ed è proprio l’attaccante del Sassuolo a provarci subito raccogliendo un pallone respinto dalla difesa. Il suo sinistro al volo, in coordinazione precaria, finisce però a lato.

          L’Italia meriterebbe un altro rigore al 73° ma Turpin conferma la sua pessima serata non vedendo l’evidente tocco di mano di Bednarek sulla stoccata di Belotti.

          Il tecnico polacco decide di giocarsi la carta Milik richiamando in panchina Linetty, ma dopo appena tre minuti la Polonia resta in dieci perché Goralski abbatte Belotti con una scivolata scomposta e inutile nel cerchio di centrocampo che gli vale il secondo cartellino giallo.

          L’inferiorità numerica depotenzia ulteriormente la Polonia e per gli azzurri la partita è sempre più in discesa anche se il risultato è ancora troppo stretto. Prova ad arrotondarlo Emerson Palmieri ma il bolide mancino del terzino del Chelsea trova la provvidenziale respinta di Bereszynski.

          Due minuti più tardi però il 2-0 è cosa fatta. Insigne si infila centralmente e serve l’assist perfetto a Berardi che ha tutto lo spazio per accentrarsi, portarsi la palla sul sinistro e chiudere verso il palo più vicino, concludendo un possesso palla infinito durato la bellezza di ventisette passaggi consecutivi.

          Dopo un estemporaneo pallonetto di Lewandosky dalla lunghissima distanza, l’ultima occasione della partita è ancora azzurra, rifinita da Berardi e conclusa dal sinistro fuori misura di un magnifico Locatelli.

          Dopo la partita di un mese fa contro l’Olanda, Mancini si disse sicuro di poter battere sia la Polonia che la Bosnia negli ultimi due match del girone. Per ora i fatti gli stanno dando ragione. Mercoledì sapremo se i suoi pronostici erano azzeccati, dopo che gli azzurri avranno affrontato la Bosnia ultima in classifica e già retrocessa nella Lega B della Nations League.

TABELLINO

Italia – Polonia 2-0 (Jorginho 26°; Berardi 83°)

Italia: 4-3-3

Donnarumma, Florenzi (dall’89° Di Lorenzo), Acerbi, Bastoni, Emerson, Barella, Jorginho, Locatelli, Bernardeschi (dal 64° Berardi), Belotti (dal 79° Okaka), Insigne (dall’89° El Shaarawy). All. Mancini (in panchina Evani)

Polonia: 4-2-3-1

Szczesny, Bereszynski, Glik, Bednarek, Reca, Krychowiak, Moder (dal 46° Goralski), Szymanski (dal 46° Zielinski), Linetty (dal 74° Milik), Jozwiak (dal 46° Grosicki), Lewandowski. All. Brzeczek

Arbitro: Clement Turpin

Ammoniti: Belotti (I); Krychowiak (P).

Espulso: Goralski (P).

Cristian Giaracuni

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