Venti... europei (3) - di Gianmarco Pennetta

Venti... europei (3) - di Gianmarco Pennetta

Mentre in tutto il Paese le roventi temperature infiammano l’inizio di quest’estate 2021, il campionato Europeo di calcio è giunto alla terza settimana, la più importante, perché senza appello: chi sbaglia, torna a casa.  E tutti noi sabato scorso, abbiamo pensato fosse arrivata già l’ora di riporre in valigia le nostre speranze di notti magiche, quando, al 65° minuto di Italia-Austria, la difesa azzurra incassava il suo primo goal del torneo. Per nostra fortuna Arnautovic si trovava in posizione di fuori gioco, rendendo irregolare la rete del vantaggio austriaco.

L’uomo della provvidenza, questa volta ha un nome che è già un indizio, Chiesa, entra all’inizio dei tempi supplementari e segna la rete del vantaggio. Prima di lui ci era riuscito il padre, nel 1996. In questa Nazionale dei record questa è quella più strana, perché se è vero che il mestiere del padre si conosce già per metà, Federico la strada per la porta avversaria se l’è costruita da solo, portando con sé un popolo, gli italiani, che non aspettano altro di festeggiare un tricolore tornato a sventolare con orgoglio e passione dopo marzo 2020.

Ad attenderci ci sarà il Belgio di Romelu Lukaku, capace di eliminare i campioni in carica del Portogallo. Gli uomini del ct Roberto Martinez, da sempre ritenuti in grado di arrivare alla vittoria finale, sono chiamati ad una prova di maturità per dimostrare di non essere più l’eterna incompiuta. Ad ogni modo, fino ad ora gli oppositori hanno poco da ridire, dal momento che i diavoli rossi sono stati capaci di confermarsi come miglior attacco insieme all’Italia e miglior difesa dietro a quella azzurra.

Venerdì, 2 luglio, il primo quarto di finale: Italia-Belgio.  Un incontro particolare. Il gruppo e la filosofia di gruppo, contro le individualità e la filosofia che sorregge l’individualismo. Ed ancora: le tradizioni contro le innovazioni. Insomma, Lukaku contro i maestri della difesa italiana. L’Austria ci ha spaventati, ma i diavoli rossi possono attendere ancora un po’, perché le notti magiche sono ancora nei cuori e nei piedi degli Azzurri.

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