Alle vittime del coronavirus in tutto il mondo si aggiunge lo scetticismo di alcuni governanti che partendo dall’idea che prima o poi la pandemia cesserà per intervento divino o per l’immunità di gregge assistono imperterriti alle morti dei loro cittadini funestati dal virus e dall’ignoranza dei loro governanti. È il caso della Gran Bretagna, della Svezia, degli Stati Uniti, del Brasile, che ha vietato la diffusione dei dati, e anche del Nicaragua, dove la Direzione Sanitaria Nazionale è giunta a licenziare 12 medici e diversi infermieri, comandati per intervenire nei reparti dove sono stati ricoverati dei contagiati da coronavirus senza essere forniti di materiale idoneo per la prevenzione e sicurezza (mascherine, camici, guanti, ecc). Anzi quando i medici hanno condizionato il loro intervento alla fornitura del materiale, per tutta risposta sono stati licenziati fra la costernazione dei pazienti e dei loro parenti.
Uno dei tanti effetti indesiderati e, per certi aspetti devastanti, della gestione dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 è costituito dallo squilibrio mentale causato al cittadino medio a seguito della comunicazione dei media, non sempre civile, anzi molto spesso selvaggia, per allertare e orientare la popolazione nel senso delle misure di “sicurezza” al fine di contenere la “pandemia”. Da qui, la gestione dell’emergenza non solo ha devastato l’economia, ma anche la salute mentale di buona parte della popolazione italiana.
La fase 2 dell’emergenza, nonostante i livelli di contagio siano ancora in qualche modo significativi, anche in Italia non esclude, con l’arrivo del caldo e della bella stagione, le possibilità di frequentare le spiagge e di fare i bagni di sole e di mare. Dovranno, tuttavia, tenersi dei comportamenti adeguati alla crisi sanitaria, ancora in corso, ovvero rispettare la regola della “distanza sociale”. Circa l’applicazione pratica di tale regola tuttavia non v’è ancora qualche disposizione certa e definita. Sicuramente, le normative che disporranno dell’attività di balneazione implicheranno un’azione attiva non solo da parte del singolo cittadino, ma anche da parte di chi offre servizi turistici. In particolare, con riferimento a questi ultimi, diversi sono i punti delle linee guida che il Governo di Giuseppe Conte ha concordato con le Regioni, alle quali spetta la puntuale applicazione.
La gestione dell’emergenza causata dal contagio per coronavirus entra tra poche ore nella cosiddetta “fase 2”, nella quale vi sono novità sulle libertà d’azione per i cittadini comuni. Novità, queste, inserite nell’ultimo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che saranno valide dal 4 maggio prossimo.
Giungono ancora critiche rivolte al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal Consigliere regionale pentastellato Antonio Trevisi. Oggetto della querelle, questa volta, è l’assegno di cura per pazienti non autosufficienti gravissimi, riconosciuto dagli indirizzi attuativi fissati con la Delibera G.R.n.2128/2015.
Corato, M5S: “Rispettati i protocolli all’Umberto I e al poliambulatorio?” – di Massimiliano Lorenzo
A chiedere chiarezza su quanto avviene a Corato, e in particolare all’Umberto I e al Poliambulatorio, sono le due consigliere pentastellate Grazia Di Bari e Antonella Laricchia, che, proprio per saperne di più sulle situazioni nelle due strutture, hanno inviato una nota all’assessore alla sanità e presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al Direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, ed a quello dell’Asl barese, ovvero Antonio Sanguedolce.
È subito allarme, ieri, per i 120 casi di contagio in Puglia. Di fatto, si tratta di un normale “rimbalzo tecnico”, volendo usare un linguaggio specialistico. In effetti, tutti i fenomeni biologici ed umani in particolare non si muovono secondo logiche lineari e proporzionali, ma per “squilibri successivi” Ed ecco che, la recrudescenza dei contagi di ieri rientra in una dinamica assolutamente normale, peraltro prevedibilissima.
Più nello specifico, il picco massimo di contagi in Puglia si è avuto il 30 marzo, registrando 163 casi. Poi, il numero di contagi nei giorni successivi è calato lentamente sino a registrarsi il 5 aprile solo 77 casi. Il giorno successivo, il 6 aprile si è avuto il primo rimbalzo, in cui si sono registrati 127 contagi. Ed ecco che, nei giorni successivi, abbiamo una nuova e lenta discesa di tutte le statistiche sino al 18 aprile in cui si sono registrati solo 82 casi. Il 19 aprile, il secondo rimbalzo, registrando 120 casi di contagio. Come è facile osservare i rimbalzi sono uno più contenuto dell’altro: così si è partiti da un picco di 163 casi, un primo rimbalzo di 127 casi e un secondo, quello di ieri, di 120 casi. Va da sé che non è azzardato prevedere che il terzo rimbalzo si registrerà fra qualche giorno è avrà una portata al di sotto dei 120 casi, quoziente che per i giorni a venire, quasi sicuramente non verrà superato, a meno che...
Certamente, un dato appare, tuttavia, particolarmente preoccupante, sebbene bisogni prendere queste sintesi statistiche con le molle, e non per il calcolo, quanto per l’attendibilità delle rilevazioni di base. Ad ogni modo, pare che i casi di decesso in Puglia siano circa il 65% dei casi di guarigione, ovvero ogni tre casi di decesso si registrano 4 di guarigione. Molto diversa appare la situazione a livello medio nazionale. Qui, la percentuale decessi/guarigioni è molto più bassa, ovvero è al 50% circa, che tradotto in termini più chiari significa che il numero dei guariti è il doppio dei casi di decesso.
È passato ormai oltre un mese dall’inizio del lockdown per coronavirus, un’emergenza tanto pesante che mai si è assistito a memoria d’uomo l’assunzione di contromisure così drastiche. Ad oggi, ad ogni modo, possiamo cominciare a trarre delle conclusioni, che sebbene pallide, fatte principalmente di sfumature, offrono spunti importanti di riflessione.
Ultimi articoli - Attualità
Sul pianeta Terra, a oggi, la popolazione dei social media ha appena raggiunto la quota di 5 miliardi di utenti, secondo i dati forniti da Meltwater, leader mondiale nel settore dei media, della social intelligence e dei consumatori, e We Are Social, l’agenzia creativa a guida sociale, che hanno pubblicato Digital 2024, ultimo rapporto annuale sui social media e tendenze digitali in tutto il mondo.
03 Marzo 2024Esiste in ambito sociologico e antropologico un numero, detto di Dumbar, con cui viene teorizzata le quantità di persone con le quali un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili. Questo numero fu introdotto per la prima volta dall’antropologo inglese Dumbar, da cui prende il nome, e ha un fondamento legato principalmente alle dimensioni fisiche dell’encefalo dei primati sui quali il ricercatore eseguì i propri studi. Il numero di Dunbar oscilla da 100 a 250, e si tende a considerare mediamente che 150 siano le relazioni nelle quali un individuo possa conoscere l'identità di ciascuna persona con cui interagisce attivamente e con le quali sia in grado di relazionarsi con cognizione di causa. Non semplici conoscenti, quindi, ma soprattutto persone che formano una vera e propria rete sociale.
20 Settembre 2023