Nuovo appuntamento con la lista “Lavoro Ambiente Costituzione”, presentata alle elezioni regionali che si svolgeranno nei prossimi domenica e lunedì. Il collegio leccese della lista social-comunista ospiterà il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, a sostengo del candidato presidente Nicola Cesaria e della capolista Ada Donno.
Siamo ormai a pochi giorni dagli election days, durante i quali i protagonisti saranno direttamente gli italiani, nelle cabine elettorali. Infatti, dopo i rinvii dovuti al confinamento per prevenire il contagio da coronavirus, i cittadini italiani tutti dovranno esprimere il loro voto, recandosi ai seggi, nelle giornate del 20 e 21 settembre prossimi. Saranno tre gli ordini di votazione: il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari, le elezioni dei Presidenti e dei Consigli per 7 regioni e quelle per il rinnovo dei Sindaci in oltre mille comuni. Come per tutti i momenti elettorali importante e significativa sarà l’affluenza alle urne, per saggiare il sentiment degli italiani nei confronti della politica, come la fiducia nei Governanti. Ma come per ogni elezione, importante sarà anche la percentuale di coloro che non si recheranno ai seggi e non esprimeranno le loro preferenze, vale a dire gli astensionisti.
Dopo esserci soffermati sulla lista social-comunista pugliese “Lavoro Ambiente Costituzione”, diamo ora uno sguardo alle altre compagini dello stesso segno politico che si presentano in altre regioni italiane nelle elezioni del 20 e 21 settembre.
I pugliesi hanno davanti, ancora, circa due settimane di campagna elettorale per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre. Tutte le forze in campo, infatti, sono impegnate in presentazioni, comizi e dibattiti, con la presenza di candidati ed esponenti nazionali del proprio partito o della coalizione.
La campagna elettorale per le elezioni regionali si avvia a conclusione ed in queste ultime ore tutte le forze in campo si impegnano per raggiungere il miglior risultato possibile e vincere le elezioni. Infatti, come già fatto dalle altre forze politiche, anche il Movimento 5 Stelle con la candidata alle Presidenza Antonella Laricchia gioca la carta dei dirigenti nazionali, dei parlamentari e degli europarlamentari.
In quasi tutte le regioni italiani stanno per essere ormai aperte le porte degli istituti scolastici, tranne per quelle regioni impegnate nelle prossime elezioni. Quest’anno, però, le scuole dovrebbero cambiare aspetto, almeno nelle aule e negli arredi, da adeguare alla prevenzione del contagio.
Il passo fondamentale per concorrere alle competizioni elettorali è quello di presentare ufficialmente una lista, completa almeno di simbolo e nomi dei candidati. Può però accadere, e alle volte accade, che non tutti i soggetti politici intenzionati a candidarsi riescano a “chiudere” le liste e a rimanere in corsa. Può anche succedere, e a volte succede, invece, che le alleanze e gli accordi raggiunti prima delle firme degli adempimenti legali non resistano integralmente al via ufficiale della campagna elettorale.
La questione xylella torna nelle cronache e sui tavoli della politica regionale, con un bando circa il "Reimpianto di olivi in zona infetta". L’avviso pubblico tenderebbe a riqualificare nel medio-lungo periodo il territorio salentino colpito dal noto batterio, per ricostruire il patrimonio olivicolo danneggiato. Ma è già polemica con le associazioni di categoria, soprattutto con Coldiretti, che non condivide l’iter e le modalità di tale emanazione.
Sebbene la politica e i politici siano mutati nel tempo, nell’organizzazione come nella comunicazione, ciò che non tramonta mai è la pratica del comizio. La pratica elettorale del comizio, appunto, ha origini lontane, ma questa forma di presentazione alla cittadinanza continua a perpetrarsi, per fortuna, soprattutto nelle piccole località. Come Venti di Ponente, siamo andati ad Arnesano, a conoscere ed ascoltare “di persona” le due compagini che si sfidano per la guida del piccolo paese alle porte di Lecce.
Coloro che vivono l’Italia in questo difficile periodo devono esser consapevoli di essere in un momento storico miliare. In più, i maggiorenni italiani potranno contribuire a scriverlo, nelle urne, i prossimi 20 e 21 settembre, quando dovranno esprimersi sulla riforma costituzionale circa il taglio dei parlamentari. Il referendum ci chiama a decidere se dai 945 rappresentanti del popolo si dovrà passare a 600. Una “sforbiciata” netta e senza contromisure, che non è neanche assistita da una legge elettorale, che descriva le modalità di scelta dei rappresentanti nel nuovo assetto. Ancora, quello che si prefigura è, a tutti gli effetti, un taglio alla democrazia, travestito e motivato dalla necessità di riduzione delle spese per il mantenimento della classe politica italiana.
Si è tenuto ieri il presidio del sindacato Cobas per i lavoratori ex Taranto Isolaverde, presso la Prefettura tarantina. La sezione Lavoro Privato della Confederazione dei Comitati di Base chiede la soluzione delle questioni inerenti i contratti e l’indennità mensile di disoccupazione, altrimenti detta “naspi”.
Nelle ultime battute della campagna elettorale, Venti di Ponente si muoverà tracciando gli elementi salienti di alcuni candidati alle prossime regionali, quelli che presentano delle specificità significative nel grande ventaglio dei 1300 aspiranti agli scranni del Parlamento Regionale pugliese. Ovviamente, i criteri della scelta non sono dettati da motivi politici, ma da altri parametri per i quali si reputa il soggetto trattato degno di nota e considerazione sui piani culturale, esistenziale, sociale e, solo in ultima istanza, politico. Insomma, si va a guardare la qualità a prescindere dalla propaganda, che in qualche misura rende un po’ tutti uguali, un po’ tutti “monaci cercantini” come si dice a Lecce.
Le minacce militari e i progetti politici degli Stati Uniti in America Latina non sono nulla di nuovo e rappresentano un continuum storico. La cosiddetta “Dottrina Monroe” è, infatti, dal 1823, un faro per tutte le amministrazioni della superpotenza a stelle e strisce. Ancora oggi, non a caso, si susseguono intromissioni dirette o indirette, tentativi di golpe, finanziamenti e forniture di armi alle opposizioni, a Cuba, come in Venezuela. Proprio la Repubblica bolivariana del Presidente Nicolas Maduro, che fu prima del Comandante Hugo Chavez, è oggi nell’occhio del ciclone e negli interessi strategici dell’America trumpiana. Allo stesso tempo, anche paventare interventi bellici rientra nella storia americana e, soprattutto, sovente accade nei mesi che precedono le elezioni presidenziali.