Nella coalizione che sostiene la candidatura di Raffaele Fitto alle elezioni regionali del prossimo settembre è presente anche “L’Altra Italia”, un movimento nato circa due anni fa, all’indomani delle elezioni politiche del 2018. Il movimento di destra guidato dal Segretario Nazionale Mino Cartelli ha confermato il suo sostegno nei primi giorni di luglio, dopo un incontro tra i dirigenti nazionali de “L’Altra Italia” e Raffaele Fitto, a Lecce.
Mancano due mesi alle elezioni per il Parlamento e il Presidente della Regione Puglia, ovvero a quando i pugliesi sceglieranno da chi farsi governare fino al 2025. Per poter scegliere consapevolmente, può essere utile conoscere i massimi rappresentanti delle liste che si propongono alla guida della Regione. Proprio per questo, Venti di Ponente cercherà di contribuire a far prendere familiarità con le figure di spicco e possibili futuri Presidenti della nostra Regione. Un “esercizio” utile, questo, anche per leggere più lucidamente le innumerevoli dichiarazioni che, da qui al 20 - 21 settembre, saranno rilasciate dai vari candidati alla presidenza della Regione Puglia.
Organizzate e segnate sul calendario con precisa tempistica e per tempo, le elezioni presidenziali americane si terranno quest’anno, martedì 3 novembre. Negli Stati Uniti d’America, terra della liberal-democrazia, le elezioni non sono solo il momento del voto dei cittadini, ma il risultato di una competizione a tutto tondo. Politica, società ed interessi economico-finanziari si intrecciano e diventano protagonisti, perché il vincitore sarà sul “tetto del Mondo” e non guiderà un condominio, con tutto il rispetto per gli amministratori di condominio.
Si ritorna alla normalità dopo il confinamento dovuto alla pandemia e anche le istituzioni, in Europa, cercano di farlo. Nello scorso fine settimana, infatti, due Paesi in Europa sono tornati alle urne: la Francia, per il rinnovamento dei rappresentanti comunali in alcune città, e la Polonia, per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica ex-sovietica.
Uno dei problemi del Paese Italia è sicuramente il lavoro, ovvero la disoccupazione. Una questione che affligge giovani e meno giovani da diverse generazioni, specialmente le ultime. I tentativi di risolvere il problema sono stati vari, con interventi che hanno agito dalla flessibilità contrattuale alle agevolazioni nelle assunzioni per imprese e datori di lavoro. Negli ultimi anni, in primis il Movimento 5 Stelle ha provato ad agire sui Centri per l’Impiego (CPI), attraverso la formazione e l’azione di figure specializzate, rientranti nel sistema del Reddito di Cittadinanza. Ad oggi, però, la questione si ripropone e i CPI pugliesi pare siano nuovamente in crisi. A sottolineare l’attuale grave condizione di questi enti pubblici, è l’organizzazione sindacale COBAS, che attraverso un comunicato, indirizzato agli organi competenti nazionali e regionali, chiarisce alcuni aspetti della questione e specifica le sue proposte:
In uno scenario inedito, riscaldato dal sole, tra ombrelloni, sdraio ed afa da scirocco, entra nel vivo la campagna elettorale per il rinnovo anche del Parlamento Regionale pugliese. Dopo le conferme pubbliche sui nomi dei candidati a Presidente, ora, a destare interesse le candidature consiglieri regionali. Va subito sottolineato che non tutte le liste sono ancora complete, e per le quali bisognerà attendere anche se non molto.
In questa stagione, non è difficile incrociare giacigli di fortuna e tende colorate per le campagne del Salento, ad esempio verso Nardò, all’esterno della Masseria Boncuri. Quei materassi o quegli indumenti sono tutto ciò che i lavoratori migranti hanno, per vivere e per dormire. In questo periodo, vari gruppi di lavoratori stagionali raggiungono il Salento, per raccoglie patate, angurie e poi i pomodori. Insomma, quello che noi troviamo fresco e profumato sulle nostre tavole, con il caldo torrido. Nell’osservare quegli arrangiamenti di fortuna, spesso sporchi e laceri, viene da chiedersi: quale dignità per quegli esseri umani che li abitano? Quale dignità per chi cerca una vita migliore ed è costretto a subire condizioni degradanti, per permetterci di godere dei frutti della nostra terra?
In questa campagna elettorale per l’elezione del parlamento regionale, torna alla cronaca politica la questione meridionale. A rimettere al centro dell’attenzione il tema, anche a San Pancrazio, è il “Movimento 24 agosto-Equità Territoriale - M24A”, presieduto dal giornalista e scrittore Pino Aprile. Nella giornata di oggi, questo nuovo movimento meridionalista, aprirà una sua sede nella cittadina salentina, per esporre e spiegare le ragioni sostenute, così come il motivo della propria presenza sul territorio. I sostenitori del movimento di Pino Aprile, in una nota, approfondiscono le motivazioni dell’apertura di una loro sede a San Pancrazio, questo pomeriggio, al Caffè Letterario:
Il 20 settembre, i pugliesi torneranno alle urne per scegliere il Presidente della Regione, erroneamente chiamato “governatore”, ovvero per decidere da chi farsi guidare per i prossimi cinque anni. Saranno sei i candidati a concorrere per la carica, tra centro–sinistra, centro–destra e indipendenti. Alla ricerca dei voti dei cittadini pugliesi andranno coloro che sono stati scelti dal proprio schieramento, attraverso formule diverse: chi attraverso le primarie o simili, chi dopo duri confronti tra segretari di partito, e chi perché si è fatto avanti ed ha trovato dei sostenitori.
Spesso può accadere che un popolo vittima in un dato momento storico si trasformi in carnefice subito dopo, perpetuando violenza ed oppressione su un altro popolo. È questo il caso del popolo ebraico e del suo Stato di Israele nei confronti del territorio e della popolazione palestinese. Ancora oggi, infatti, l’operazione israeliana - e occidentale - nel Medio Oriente può essere portata come migliore esempio per spiegare la massima gramsciana: “La storia insegna, ma non ha scolari”. È sotto gli occhi di tutti, sebbene non tutti e non sempre lo ammettano, che la nascita dello Stato di Israele nei territori palestinesi sia stata una macchinazione geopolitica, guidata dai poteri anglosassoni, per stabilire un avamposto in quella fetta di pianeta, e infiammarla, dopo averla disgregata all’indomani del primo conflitto mondiale. In quel territorio, interamente abitato dal popolo palestinese da secoli, è stata praticamente innestata una guerra ineguale e lì si fa leva sullo spirito di rivalsa-resistenza, che qualunque popolo autodeterminatosi avrebbe se dovesse subire un’occupazione militare ed economica. E qui, non si tratta di antisemitismo o nazismo, anzi, si tratta di giustizia e di pace.
Entrata nel vivo la campagna elettorale, per i candidati alla carica di Presidente della Regione Puglia è tempo di raggiungere i territori del “Tacco d’Italia” e di presentarsi ai propri elettori. È per tale motivo che la candidata Presidente del M5S, Antonella Laricchia, il 15 luglio scorso, si è recata a Brindisi per inaugurare il suo comitato elettorale, accompagnata dal consigliere regionale Gianluca Bozzetti. Il motivo di questa sua prima tappa brindisina risiede nella volontà di ridare a questa provincia pugliese l’importanza che merita. Una provincia – sostiene Laricchia – “per anni dimenticata dalla politica regionale”. A seguito della presentazione del progetto nella sede elettorale di Brindisi, in una nota, la candidata pentastellata ha approfondito e spiegato la propria visione dell’attuale contesto:
A destabilizzare la politica italiana non sono solo elementi pensati e creati nel nostro Paese, come, ad esempio, potrebbero essere il reddito di cittadinanza o un condono su tasse e costruzioni. Da non poco tempo, infatti, maggioranza e opposizione parlamentare litigano tra di loro, e all’interno degli stessi schieramenti, a causa della questione focalizzata sul MES. Una questione sulla quale tutte le aggregazioni politiche stanno registrando forti tensioni al loro interno e tra loro stessi. Insomma, il MES ovvero il Meccanismo Europeo di Stabilità sta destabilizzando il nostro paese e la sua politica
Resta inascoltata, quasi osteggiata e nascosta una parte del nostro Paese, in tutte le stagioni politiche ed economiche, insomma risulta fastidiosa. È quel pezzo di Italia che giorno per giorno, nei luoghi di lavoro o per le strade, vede i suoi diritti arretrare. Sono coloro che si vedono messi da parte ed ai quali è difficile accedere ai fondi per il sostegno ad una vita dignitosa, come anche a quelli alla salute. È il mondo dei lavoratori, italiani o immigrati che siano, ovvero sono coloro che sorreggono realmente questo Paese. Un Paese governato da attori istituzionali e politici nemmeno lontanamente in grado di immaginare un sistema diverso, alternativo ed incentrato sulla persona, anziché sull’impresa. Ancora, attori, anche osannati, che sanno trovare solo “toppe”, per un vestito, l’Italia appunto, talmente lacero, da aver bisogno di essere reinventato e cucito nuovamente. È questo il grido di rabbia lanciato da questa fetta d’Italia! Quella parte che anche agli Stati Generali convocati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte resta inascoltata. Quel centro-sinistra che dovrebbe difenderla, invece, pare non avere alcun interesse a farlo, non pare capace di farlo. E l’Usb – Unione Sindacale di Base è stata l’unica organizzazione che ha però provato a prendersi la scena e manifestare quella rabbia. Non solo, questo sindacato ha esposto chiaramente quali azioni dovrebbero essere intraprese, perché l’Italia ritorni a vestire un abito dignitoso e possa governare il suo popolo.